L’arrivo inaspettato della pandemia ha provocato un trauma in molte persone: ha interrotto la quotidianità, ha costretto all’isolamento e alla convivenza forzata in spazi ristretti e per molti, ha coinciso con l’esperienza diretta della malattia e del lutto. Tuttavia è stata la seconda ondata quella che ha messo maggiormente alla prova molte persone dal punto di vista psicologico poiché, se nella prima ondata si è affrontata l’emergenza con la speranza e l’illusione che lo stato di emergenza sarebbe durato qualche settimana o qualche mese, nella seconda ondata invece, vi è stata più rassegnazione e gli effetti traumatici causato dal secondo isolamento sono stati nettamente maggiori.
Sintomi come angoscia, depressione, tristezza e ansia sono comparsi o aumentati in molte persone a causa dell’impossibilità di poter progettare liberamente gli eventi futuri.
Soprattutto i ristoratori e i commercianti hanno accusato pesantemente i sintomi di ansia e depressione e nei casi più gravi anche pensieri autolesionisti derivanti dalla chiusura prolungata delle loro attività commerciali.
Molti faticano a dormire o lavorano eccessivamente per evadere dalla realtà, c’è chi stenta ad uscire di casa, chi ha sviluppato delle vere e proprie fobie, chi ha problemi nel gestire le crisi di rabbia o chi vive una forte debolezza fisica a causa del deficit emotivo.
Per coloro che hanno vissuto in prima persona la perdita di una persona cara o che sono sopravvissuti al virus, i sintomi sono molto peggiori e radicati.
Gli specialisti in psicologia e psichiatria concordano sulla necessità di non trascurare i sintomi ma che al contempo, questi devono essere trattati con il supporto di uno specialista al fine di curare questo stato di malessere dell’individuo causato da questa pandemia mondiale.
È dunque importante tener conto delle conseguenze della pandemia e dell’isolamento sulla salute mentale e reagire con un approccio policy olistico che consideri la salute sia mentale che fisica degli individui al fine di superare lo stress post-traumatico della pandemia.